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Rete CAUTO premiata a Roma per il secondo anno con il riconoscimento “WELCOME – Working for Refugee Integration” dell’UNHCR
20/06/2025
Grazie a “Welcome. Working for Refugee Integration”, nel 2024 in Italia sono stati avviati oltre 16 mila e 200 percorsi professionali per persone rifugiate, un risultato che porta a più di 50 mila il totale degli inserimenti ottenuti con il programma dalla sua nascita nel 2017. Sono state premiate oggi a Roma le 227 aziende che hanno favorito percorsi d’inclusione lavorativa di rifugiati lo scorso anno. Premiate anche Rubinetterie Bresciane e OMB Technology Busi Group, sostenute da Rete CAUTO nella candidatura.
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Si è tenuta il 19 giugno a Roma, alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, la cerimonia nazionale di premiazione “Welcome. Working for Refugee Integration”, il programma promosso da UNHCR - Agenzia ONU per i Rifugiati per valorizzare l’impegno delle aziende italiane nell’inclusione lavorativa delle persone rifugiate. Tra le 227 realtà premiate quest’anno c’è anche CAUTO impresa cooperativa sociale di Rete CAUTO che riceve per il secondo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento per il lavoro svolto attraverso il progetto LABORA – Laboratori Occupazionali per Richiedenti Asilo, beneficiari di protezione e rifugiati.
A ritirare il premio a Roma, in rappresentanza della cooperativa, Michele Pasinetti e Beppe Bruni, rispettivamente Direttore Generale e Direttore delle Risorse Umane di Rete CAUTO. La partecipazione all’evento nazionale ha anche rappresentato l’occasione per festeggiare un altro importante traguardo: grazie al supporto e all’accompagnamento di Rete CAUTO, anche due aziende bresciane – Rubinetterie Bresciane e OMB Technology Busi Group – sono state premiate da UNHCR per il loro impegno nell’inserimento lavorativo dei rifugiati.
“È possibile costruire percorsi di integrazione socio-lavorativa, ed è possibile farlo ogni giorno. Non dobbiamo più stupirci o meravigliarci come se ogni storia di inserimento fosse un miracolo isolato: i dati ci dicono che funziona, che il lavoro è una risposta concreta per favorire l’integrazione e l’inclusione. Questi percorsi esistono, sono replicabili, hanno generato modelli virtuosi che oggi sono prassi e che devono essere sempre più diffusi. Per questo siamo onorati di ricevere il riconoscimento Welcome: non per un caso fortunato o un episodio eccezionale, ma perché ogni giorno applichiamo, miglioriamo e condividiamo un modello, facendo rete anche con attori al di fuori della cooperazione sociale. Questo premio riconosce un metodo, una visione di sistema, non un successo isolato”.
Michele Pasinetti – Direttore Generale Rete CAUTO
“Il Ministro dell’Economia e delle Finanza ha resto pubblica oggi l’analisi demografica che evidenzia la perdita di popolazione italiana da qui al 2080, che comporterà la progressiva riduzione di oltre 8 milioni di cittadini. In questo contesto l’azione di inclusione di persone che sono destinatarie di asilo politico ma, soprattutto, sono entusiasti dell’opportunità di ricostruire una biografia di integrazione nel Paese a cui chiedono rifugio, dovrebbe essere un’azione logica, razionale, opportuna e necessaria, prima ancora che altruista. Oggi non è sempre così, tanto che le imprese che agiscono in tal senso sono destinatarie di un prestigioso riconoscimento da parte di UNHCR. Operiamo orgogliosi di tale riconoscimento, nella speranza che diventi superfluo”.
Beppe Bruni – Direttore Risorse Umane Rete CAUTO
Rete CAUTO e LABORA: un modello bresciano di inclusione replicabile
Dal 2017 il progetto LABORA di Rete CAUTO ha permesso di attivare 65 tirocini destinati a richiedenti asilo, beneficiari di protezione e rifugiati, con un 30% dei percorsi trasformati in assunzioni all’interno della rete di cooperative. Solo nel 2024 sono stati avviati 11 nuovi tirocini, in aumento rispetto ai 7 percorsi del 2023, con beneficiari provenienti da Paesi come Afghanistan, Camerun, Costa d’Avorio, Cuba, Gambia, Nigeria, Senegal, Somalia, Togo e Ucraina.
LABORA è oggi un modello replicabile di inclusione lavorativa, fondato su quattro elementi chiave: rete, patto formativo, tutoraggio e comunicazione. Una struttura che permette a Rete CAUTO non solo di inserire lavorativamente persone rifugiate all’interno della propria organizzazione, ma anche di svolgere un ruolo ponte verso altre aziende del territorio, come dimostra l’esperienza positiva delle due imprese bresciane premiate quest’anno.
Welcome 2024, record di inserimenti: premiate 227 aziende in Italia
Il programma “Welcome. Working for Refugee Integration” si conferma uno strumento chiave, in grado di proporre soluzioni concrete per l’inclusione lavorativa delle persone rifugiate. Nell’arco di sette edizioni, il progetto è cresciuto costantemente fino a diventare un modello vincente, un vero e proprio programma per un processo strutturato e partecipato di inclusione, basato su un approccio multistakeholder, nel quale le competenze dei diversi soggetti interessati si integrano e si sostengono.
Alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, mentre il numero delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni in tutto il mondo si mantiene a livelli record e i brutali tagli ai finanziamenti umanitari stanno mettendo ancora più a rischio milioni di vite, emergono alcuni fatti positivi e incoraggianti sul fronte dell’inclusione lavorativa delle persone rifugiate in Italia. Lo dimostrano i dati del rapporto conclusivo della settima edizione del programma “Welcome. Working for Refugee Integration”: nel 2024 sono stati attivati oltre 16.200 percorsi professionali per persone rifugiate, con una crescita del 38% rispetto all’anno precedente, un risultato che porta a oltre 50.300 gli inserimenti ottenuti dalla nascita del programma nel 2017. Sono 227 le aziende premiate nel 2024 con il logo Welcome, 7 in più rispetto all’anno precedente, 969 in totale dall’avvio dell’iniziativa.
La crescita del programma riguarda tutti gli aspetti principali, a partire dal più alto numero mai registrato di aziende candidate: I contratti di lavoro rappresentano oltre il 98% sul totale degli inserimenti - fra questi, i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 5,2% - mentre i rimanenti sono tirocini. La percentuale di donne inserite rimane stabile e intorno al 19%.
Tra i fattori che hanno determinato l’assunzione dei rifugiati, al primo posto, per il 62% delle aziende, c’è la scelta di un “maggiore impegno verso la comunità e verso i soggetti svantaggiati”, segue “la promozione del cambiamento culturale all’interno e all’esterno dell’azienda” (43%) e “l’adesione ai principi di responsabilità sociale d’impresa” (41% delle aziende premiate). Tra i settori delle aziende premiate, al primo posto troviamo alloggio e ristorazione con il 20%, davanti al settore delle costruzioni, che sale dal 13% al 18%, seguito dalle attività manifatturiere al 15%.
Secondo i calcoli del Fondo Monetario Internazionale, la spesa aggiuntiva degli Stati dell'UE per richiedenti asilo e rifugiati ha aumentato il PIL dell'UE dello 0,09% nel 2016 e dello 0,13% nel 2017. Confrontando l’aumento del debito necessario per coprire i costi dell’accoglienza dei rifugiati con la crescita del PIL tra il 2015 e il 2020, lo studio suggerisce che ogni euro investito nell’assistenza ai rifugiati genera quasi due euro di benefici economici entro cinque anni.
L’inclusione lavorativa dei rifugiati porta valore alle imprese. Un recente studio della Banca Mondiale (2024) evidenzia in particolare benefici come l’acquisizione di competenze, talenti e creatività complementari a quelle della popolazione autoctona, l’ampliamento del mercato grazie al giudizio positivo dei consumatori e la fidelizzazione del personale (i lavoratori rifugiati mostrano percentuali di turnover nettamente inferiori a quelle medie).
Il progetto Welcome. Working for refugee integration è realizzato in collaborazione con Fondazione Adecco ed è sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da Confindustria, dal Global Compact Network Italia, dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) e da Confimprese.